Carissimi studenti, ecco a ciò che l’amore per la ricerca
della Verità ci sta conducendo: a questo!A questo, ed ‘altro’: ‘eccetera’: vi è sottintesa un’infinità
di possibilità estensive e dilatative di queste strade
del Mistero, che ci sono solo indicate, sulle quali percorriamo
e sempre, fin che siamo qui in cammino, cercheremo
senza mai trovare in definitiva, ma solo in un accenno,
ciò che ci viene donato.
‘Eccetera’ apre la finestra sull’infinità del mondo
nostro, altrui e universale che ci si specchia dentro, e il
nostro sguardo scruta, ammira, cerca, indaga, appagato
ma sempre anche inappetente di questo cibo che gli viene
offerto. C’è sempre ‘altro’ in gioco, oltre a questo, al di là
del muro superato, del limite varcato, del confine definito.
C’è un ‘eccetera’ che riapre il discorso, che ci schiera
sull’infinito, ci pone in gioco, ci propone l’avventura, ci
stimola alla ricerca ancora, di nuovo, più profondamente,
più gioiosamente, più di quello che è già qui, ora, adesso.
‘Eccetera’ è la Verità stessa che mantiene sempre aperta
la sua porta, per chi entra e per chi esce da essa; è la
via di scambio, di dialisi e di comunione arricchente e
umile che c’è tra noi e il Mistero.
C’è altro nel Mistero, c’è altro nella Verità, c’è altro in
me stesso. Allo studente che si crede di aver capito tutto,
che si erge orgoglioso della sapienza ottenuta, che si illude
delle cose sue o degli altri o del mondo o dell’universo, a
ciascuno di noi, questa piccola ma potente parola richiama
il persorso umile e riconoscente verso ciò che ci viene
donato; una piccola parola che pare uno starnuto, ma che
con il soffio dello Spirito tutto rimette nel gioco della novità,
dopo averci scombussolati alquanto col suo ‘eccetera’
sorprendente e inafferrabile.
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