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Decimo dono rinnovato: dirmi il sacrificale da fare.
Bene attualizzato: sia fatta la tua volontà sacrificale terrestre
nostra passiva inimicale sul bene inerente dell’autorità
umana. La divina in Gesù corregge il giuramento
eliminando pure il verace. Non si ha potere né su Dio, né
su di noi. Non mortifico, ma purifico il parlare. Qualità
sua: scarna veracità. Aggiunta è da Satana. Come?

Pneumatica magia quella del Visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del dire
egoisticale, ed ecco uscir fuori la preghiera del fare sacrificale.
Ci si accosta pregandolo. Quando pregate, voi dite:
Padre nostro che sei nei cieli. Preghiera sacrificale questa, da
dirci e da fare. Bene appellato e collocato. Bene augurato e
perorato. Bene attualizzato: sia fatta la tua volontà sacrificale:
la celeste e la terrestre. Vuole il sacrificale suo celeste.
Vuole pure il terrestre suo e nostro. Il nostro attivo e passivo.
Il passivo cosmico e inimicale. Beni componenti, beni
aderenti e beni inerenti mi può sacrificare il nemico. Dalla
dignità umana siamo passati all’autorità umana. Per illuminare
l’umana ci siamo rivolti alla divina. In forma personale
di Figlio scende in Gesù. Stiamo inseguendo la sua autorità
magistrale per la quale opera la dilatazione dei comandi anti-
chi. Con essa dilata gli antichi comandi giusti e corregge gli
antichi comandi sbagliati. Corretto: il ripudio della donna,
passa alla correzione dl giuramento. È un chiamare Dio a
impegnarsi sulle nostre cose. Quali? Impegnato sul falso,
abbiamo il falso giurato: lo spergiuro condannato dal
Levitico: ‘Non giurerete il falso servendovi del mio nome,
perché profanereste il nome del vostro Dio’. (Spergiuro:
chiamare in causa Dio per confermare la mia falsità con la
sua veracità) Sono due colpi mancini: dire il falso è una mazzata
all’amore Paterno; giurare è il raddoppio e per di più
cosciente. Ci sono luoghi malfamati dello spergiuro.
1) Sono i tribunali: luoghi della menzogna, e in particolare
nelle cause matrimoniali.
2) Sono gli affari: veri abitacoli della menzogna.
3) Sono le attività commerciali che grondano menzogna.
4) I media.
Ci sarebbe una medicina per guarire: lasciar venire avanti il
vero, senza negarlo, accettando il bruciare che ne viene alla
dignità egoisticale; ma chi ha il coraggio di fare questo? Da
qui un accorgimento di grande saggezza: non provocare la
menzogna facendo richiesta di colpevolezza, come ad esempio
un dire a bruciapelo: ‘Tu ti droghi!’, che ottiene sicuramente
un ‘No!’ giurato e rigiurato. Confermata la condanna
allo spergiuro, corregge il giuramento verace. ‘Io invece
dico a voi di non giurare affatto (=mai)’. E perché?
1) Non abbiamo alcun potere né su Dio, né sulle cose aderenti
a Dio: non sul cielo, non sulla terra, non sul luogo
della sua singolare dimora: Gerusalemme.
2) Non abbiamo neppure alcun potere su di noi (per la
nostra vita), neppure per mutare il colore di un capello.
Se non possiamo nulla su una appendice così insignificante
quali sono i capelli, come potremo arrogarci il potere in
qualcosa di vitale per noi? Eppure lo facciamo. Diciamo
anche: giuro sull’osso del collo. Viene eliminato qualsiasi
giuramento, in prima fila quello religioso, e in particolar
modo quello ecclesiale. Da questo non ne viene una mortificazione
al nostro parlare. Anzi, lo afferma: ‘Ma sia il
vostro parlare...’. La parola è un dono pregiatissimo che
consente, mediante la comunicazione, di partecipare ai
fratelli i contenuti della nostra mente. Contenuti che
vanno saggiamente vagliati e controllati, perché non abbia
la parola a veicolare zavorra, insieme alla sostanza verace.
Allora sapremo eliminare tante scempiaggini e stupidaggini.
Ma che qualità dovrà avere il nostro parlare? Scarna
veracità: sì quando è sì, no quando è no. Ogni aggiunta e
ogni sottrazione è dal Maligno. Non per impulso attuale,
ma per un pronto funzionamento del meccanismo infernale
che mi ha impiantato. Per istinto la mia egoisticità mi dà
un parlare che a seconda dei casi ora è difensivo, ora è
aggressivo, secondo quel dettame infernale che mi viene
dato dall’amore di odio. Chi non pecca con la lingua è
uomo perfetto.

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