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Decimo dono: dirmi il sacrificale da fare.
Bene attualizzato: sia fatta la tua volontà sacrificale: la terrestre,
inimicale sul bene inerente: l’umana autorità. La
divina Figliale: *) Sacrificale: conosciuta la malattia dell’amore,
devo accertarmi che Gesù abbia il potere di guarirmi.
L’ha conseguito con un sacrificale sommo, vissuto alla
maniera divina metamorfosante: pneumatica e somatica.

Pneumatica magia quella del Visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del
dire egoisticale, ed ecco uscir fuori la preghiera del fare
sacrificale. Ci si accosta pregandolo. Quando pregate, voi
dite: Padre nostro che sei nei cieli. Preghiera sacrificale
questa, da dirci e da fare. Bene appellato e collocato. Bene
augurato e perorato. Bene attualizzato: sia fatta la tua
volontà sacrificale: la celeste e la terrestre. Vuole il sacrificale
suo celeste. Vuole pure il terrestre suo e nostro. Il
nostro attivo e passivo. Il passivo cosmico e inimicale.
Beni componenti, beni aderenti e beni inerenti mi può
sacrificare il nemico.
Dalla dignità umana siamo passati all’autorità umana. Per
illuminare l’umana ci siamo rivolti alla divina. In forma
personale di Figlio scende in Gesù. La prima incontrata è
la sua autorità magistrale. Insegnando fa scorrere se stesso:
che è Verità Sacrificale, unica Via all’eterna Vita. Ve ne
scorgiamo pure una seconda di autorità: la beneficale: fa
ogni sorta di bene: risana e risuscita. Miracoli non riflessivi:
non fa bella mostra né della sua potenza né della sua
gloria. Ma miracoli transitivi: gli esteriori ci parlano e ci
portano ai miracoli interiori.
Gli interiori li chiamo miracoli significanti: che fanno da
segno ad altri superiori: i miracoli significati. Su che cosa
si compiono questi miracoli? Si compiono nell’ambito di
una malattia o di una morte ben diversa e ben più grave di
quella fisica. Senza visuato Paterno non potremmo compiere
questo passaggio. (Dal pane materiale a quello pneumatico)
La malattia e la morte fisica sono dono sacrificale
Paterno. Il ricorso all’autorità divina Figliale ci ha
mostrato in Gesù: una autorità magistrale, una beneficale:
con la quale risana e risuscita fisicamente, per dirci che
con una terza autorità potrà risanare e risuscitare dalla
malattia dell’amore.
*) L’autorità sacrificale. Tre cose esige questa autorità.
1) Occorre vederla in noi mediante il Visuato Paterno.
2) Sapere come l’ha acquisita: dal male che sento al male
che non sento.
3) E sapere come Gesù esercita il potere in Lui e in noi.
Il potere miracoloso sulla malattia dell’amore giace nel
suo amore sacrificale. Occorreva però farlo passare dallo
stato potenziale a quello azionale. Lo fa col suo sacrificale
al quale va in piena libertà.
1) Che sacrificale è quello che ha voluto liberamente?
Secondo noi poteva bastare un qualsiasi sacrificale,
anche minimo: (secondo S.Tommaso) una sola goccia
di sangue bastava a lavare i misfatti di tutta l’umanità.
Mentre Lui ha voluto il massimo sacrificale possibile.
L’ha voluto fisico, morale, messianico e divino. Di
quanto si poteva distruggere non ha assolutamente
risparmiato nulla. E l’ha voluto massimamente qualificato:
pubblico e ufficiale: in faccia al mondo ebraico e
direttamente gestito dalla Chiesa ufficiale ebraica.
2) Con quale sentire l’ha vissuto interiormente?
a) Quel gigantesco sacrificale l’ha vissuto con una
fedelissima, generosissima e dolcissima devozione
alla volontà del Padre. Non per un comando, ma per
una esigenza interiore a quello spirito di amore
Paterno che nella generazione temporale gli si è dato
da vivere al sacrificale in forma personale di Figlio.
b) Con un silenzio esteriore perfettamente regolato da
quello interiore: silenzio completo per la assenza di
ogni reazione egoisticale.
c) Lo vive con amore sacrificale ben sapendo quale
risultato meraviglioso avrebbe ottenuto con quel
sacrificale vissuto alla maniera divina: con devoto,
silenzioso amore sacrificale.
3) Che cosa ha conseguito immediatamente? C’è una
parola magica che dice tutta la grandiosità di quell’evento.
La parola è: la sua metamorfosi pneumatica
da cui discende la somatica.
a) La pneumatica. Il sole è meraviglioso per la sua irradiazione.
Senza di questa sarebbe inutile. Quello che
non aveva, ora lo consegue. Il suo spirito di amore,
sole Figliale, ora può irradiarsi nell’umanità.
L’umanità irradiata se la unisce con un destino celestiale.
b) La prima irradiazione è nel corpo suo che giace nella
morte. Lo rianima trasformandolo per una vita
nuova: metamorfosi somatica.
Si attua così la sua autorità sacrificale con una metamorfosi
grandiosa: trasformazione in meglio di un bene liberamente
sacrificato.
È la sua sublime autorità al cui servizio si dispone e la
magistrale e la beneficale. La esercita su se stesso, la può
esercitare in noi. Ma come fa ad esercitarla?

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