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Decimo dono rinnovato: dirmi il sacrificale da fare.
Bene attualizzato: sia fatta la tua volontà sacrificale: la
terrestre, la passiva inimicale sul bene inerente della
autorità umana. Quarta correzione: l’odio personale.
Perché amare il nemico? È del Padre:
1) Sua la confezione
2) Sua la destinazione
3) Sua la gestione dell’azione di morte
4) Suo è l’esito.

Pneumatica magia quella del Visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova.
Tocca la preghiera del dire egoisticale, ed ecco uscir fuori
la preghiera del fare sacrificale.
Ci si accosta pregandolo. Quando pregate, voi dite: Padre
nostro che sei nei cieli.
Preghiera sacrificale questa, da dirci e da fare. Bene appellato
e collocato. Bene augurato e perorato. Bene attualizzato:
sia fatta la tua volontà sacrificale: la celeste e la terrestre.
Vuole il sacrificale suo celeste.
Vuole pure il terrestre suo e nostro. Il nostro attivo e passivo.
Il passivo cosmico e inimicale.
Beni componenti, beni aderenti e beni inerenti mi può
sacrificare il nemico.
Dalla dignità umana siamo passati all’autorità umana. Per
illuminare l’umana ci siamo rivolti alla divina. In forma
personale di Figlio scende in Gesù.
La prima incontrata è la sua autorità magistrale. Con essa
fa dilatati gli antichi comandi giusti e corregge quelli sbagliati.
Corregge:
a) il ripudio della donna
b) il giuramento
c) la legge del taglione
d) l’odio al nemico.
Corregge l’ebraico odio nazionale, come pure il nostro
personale: ‘Io invece dico a voi: amate i vostri nemici’. Li
amo beneficandoli, facendo loro del bene.
1) Bene fisico
2) Bene pneumatico: faccio dono del sacrificale subito.
Il fideato non ci convince perché ci fornisce una sola motivazione:
‘Affinchè siate figli del Padre vostro celeste’. Il
Visuato Paterno (sacrificalità sottaciuta) me l’ha illustrata
con conoscenze chiare, luminose, commoventi, avvincenti:
quanto ci occorre perché ci dotiamo di una conoscenza
tanto convinta da lanciarci decisamente su una via tanto
sicura quale è: l’amore ai nemici. Ecco la lettura visuata
fatta sul nemico: il nemico è del Padre.
1) La confezione del nemico è sua. Gli si dà da vivere al
suo incominciare con una concezione battesimale cresimato
al sacrificale. Satana lo blocca e ne fa amore
egoisticale. Messo in malattia per ogni azione di odio
va alla morte. Uno stillicidio di morte che non si interrompe
mai. Lo vive in silenzio e con amore, fedelissimo
al suo amore sacrificale. Il nemico è il luogo della
passione Paterna la più dolorosa e la più straziante. Il
nemico lo vuole il Padre e lo vuole per accettazione
della morte dell’amore. Il nemico gli costa tanto quanto
la morte dell’amore. Nessun confronto è possibile tra
la passione Figliale e la Paterna.
2) Sua è la destinazione: indirizzo preciso, recapito immediato:
il nemico mi giunge, e col suo carico di morte viva
dell’amore, pronto a mandarla in azione: azione di morte.
3) Sua la gestione pure dell’azione di morte. I tempi, i luoghi,
la modalità, la durata, sono gestiti perfettamente
dal Padre. Il nemico è come lo vuole il Padre, e fa unicamente
quello che vuole il Padre. Non ci meravigliamo
mai, neppure delle efferatezze di un nemico: tutto è
regolato dal Padre. È la mia egoisticità che mi fa costernato
davanti a certe malvagità.
4) L’esito è suo.
Duplice:
1) Può operare una stupenda metamorfosi mia, lasciandomi
odiare con devoto silenzioso amore sacrificale, sciogliendomi
la morte dell’amore.
2) Può operare pure una fatale infernalizzazione, quando
superata perfino la legge del taglione passo all’annientamento
del mio nemico. Siamo dinnanzi alla volontà
sacrificale del Padre.
Abbiamo in mano tutte le componenti per accoglierla,
sicuri che non ci lascerà mancare la forza prodigiosa per
lasciarci odiare.

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