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Decimo dono rinnovato: dirmi il sacrificale da fare.
Bene attualizzato: sia fatta la tua volontà sacrificale: la
terrestre: nostra, passiva, inimicale, sul bene inerente dell’autorità
umana. Quarta correzione: ‘Amerai il tuo prossimo
e odierai il tuo nemico’. Era la prassi comune: odiare
i nemici di Dio e i popoli nemici dell’ebraico. Ma Dio
non ha nemici e non vuole l’odio tra i popoli.

Pneumatica magia quella del Visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del
dire egoisticale, ed ecco uscir fuori la preghiera del fare
sacrificale. Ci si accosta pregandolo. Quando pregate, voi
dite: Padre nostro che sei nei cieli. Preghiera sacrificale
questa, da dirci e da fare. Bene appellato e collocato. Bene
augurato e perorato. Bene attualizzato: sia fatta la tua volontà
sacrificale: la celeste e la terrestre. Vuole il sacrificale suo
celeste. Vuole pure il terrestre suo e nostro. Il nostro attivo
e passivo. Il passivo cosmico e inimicale. Beni componenti,
beni aderenti e beni inerenti mi può sacrificare il nemico.
Dalla dignità umana siamo passati all’autorità umana. Per
illuminare l’umana ci siamo rivolti alla divina. In forma
personale di Figlio scende in Gesù. La prima incontrata è la
sua autorità magistrale. Con essa fa dilatati gli antichi
comandi giusti e corregge quelli sbagliati. Corregge:
a) il ripudio della donna
b) il giuramento
c) la legge del taglione.
Da ultimo, corregge l’odio al nemico.
Come sempre si rifà all’insegnamento antico: ‘Avete udito
che è stato detto: amerai il tuo prossimo e odierai il tuo
nemico’. Amore del prossimo e odio al nemico sono abbinato
nella posizione ma non nella Scrittura. Infatti:
a) L’‘Amerai’ il tuo prossimo, l’abbiamo già incontrato
nel Levitico 19,18: ‘Amerai il prossimo tuo come
te stesso’.
b) Mentre l’odio contro il nemico, nella forma fissata
da Matteo, non lo si trova nell’Antico Testamento.
Però al tempo di Gesù lo si praticava unanimemente, e non
solamente al tempo di Gesù:
1) Al tempo dei Salmi l’odio al nemico veniva esaltato
come un vanto ebraico. Infatti nel Salmo 139 si legge:
‘Non odio forse, Signore, quelli che ti odiano?’. ‘E non
detesto i tuoi nemici? Sì, li detesto con odio implacabile,
come se fossero i nemici miei’.
2) Ai membri della setta di Qumran era richiesto di odiare
‘i figli delle tenebre’.
3) Gli Zeloti poi consideravano l’uccisione dei senza Dio
un comandamento, secondo quella massima corrente:
‘Chi versa il sangue di un empio è come colui che offre
un sacrificio’.
Dunque il popolo ebraico ha generosamente odiato i nemici
di Dio, e i nemici della comunità politica e religiosa di
Israele.
1) Dio sicuramente non ha mai comandato ad alcuno di
odiare i suoi nemici. Se Dio avesse i suoi nemici, potrei
anche pensare un suo desiderio e anche un comando di
fare anch’io altrettanto. Ma Dio non ha un solo nemico
tra gli uomini. Non ne ha neppure tra gli angeli. Neppure
Satana è suo nemico, dal momento che se ne serve per
piccolare eternamente in lei, e se ne serve per piccolare
temporalmente in ogni umana creatura. Senza Satana
come Egli potrebbe vivere la sacrificalità del suo amore?
2) Come mai ha comandato di odiare i nemici della comunità
religiosa di Israele? Il popolo ebraico dalla sua elezione
divina ha fatto discendere un odio implacabile
contro i suoi nemici. Ha finanche attribuito a Dio lo sterminio
di tutti i popoli incontrati sul suo cammino verso
la terra che si è fatto promettere. Genocidio totale.
Chi ha il coraggio oggi di approvare un genocidio moderno?
Tutto questo fu possibile a una scarsissima conoscenza
di Dio. È magro assai il Dio dell’Antico Testamento.
Questo fu possibile a un processo inesorabile di egoisticizzazione
religiosa. Quello fatto pure da noi, e che lo
Pneuma va purgando.

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