Decimo dono rinnovato: dirmi il sacrificale da fare.
Bene attualizzato: sia fatta la tua volontà sacrificale terrestre
passiva inimicale sul secondo bene inerente: autorità
umana. Con la nuova autorità magistrale: corregge:
*) Ripudio della donna. Lo boccia per il male che fa alla
ripudiata, allo sposante, e al ripudiante che spezza il vincolo.
Cosa è chi lo fa. Con che cosa lo fa e lo rompe: con
l’amore di odio: amore egoisticale.
Pneumatica magia quella del Visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del dire
egoisticale, ed ecco uscir fuori la preghiera del fare sacrificale.
Ci si accosta pregandolo. Quando pregate, voi dite:
Padre nostro che sei nei cieli. Preghiera sacrificale questa, da
dirci e da fare. Bene appellato e collocato. Bene augurato e
perorato. Bene attualizzato: sia fatta la tua volontà sacrificale:
la celeste e la terrestre. Vuole il sacrificale suo celeste.
Vuole pure il terrestre suo e nostro. Il nostro attivo e passivo.
Il passivo cosmico e inimicale. Beni componenti, beni
aderenti e beni inerenti mi può sacrificare il nemico. Dalla
dignità umana siamo passati all’autorità umana. Per illuminare
l’umana ci siamo rivolti alla divina. In forma personale
di Figlio scende in Gesù. Stiamo inseguendo la sua autorità
magistrale per la quale opera la dilatazione dei comandi antichi.
Il quinto: Non uccidere; il sesto: Non commettere adulterio.
Alle due dilatazioni, Matteo fa seguire quattro correzioni.
*) Corregge il ripudio della donna: è il nostro divorzio. Gesù
corregge le cose sbagliate: errata corrigit. Dove stanno le
cose sbagliate? Tra quello che si è sempre detto: nella tradizione
orale. Fra quello che è stato scritto: la Bibbia
dell’Antico Testamento. Quello che corregge lo estrae dal
Deuteronomio, concernente la seconda legislazione di
Mosè. Là vi si dice: quando un uomo ha preso una donna e
ha vissuto con lei da marito, se poi avviene che ella non trovi
grazia ai suoi occhi, perché lui ha trovato in lei qualcosa di
vergognoso, scriva per lei un libello di ripudio, glielo consegni
in mano e la mandi via dalla casa. La ripudiata può risposarsi
con un altro, che a sua volta la potrà ripudiare.
Morendo il secondo marito, il primo non la può più risposare.
Gesù corregge decisamente e completamente: Io invece
dico a voi: chiunque rimanda la sua donna, la espone
all’adulterio, e chi sposa una ripudiata, commette adulterio.
Ripudiare la moglie è un male: che fa male alla donna che
viene così sospinta a sposare un altro uomo, a fare l’adultera.
Fa male pure all’uomo che la sposa: è un adultero. Due
adulteri. Ripudiare è indurre due a peccare. E chi la ripudia
non si fa male? Certo, perché spacca quello che Dio ha unito,
pure nel caso che non ne sposi un’altra. Rompe il vincolo
matrimoniale. Cos’è il vincolo matrimoniale: è quel legame
morale che unisce per sempre: indissolubile. Il vincolo lo
fanno loro, perché sono loro che si uniscono. Con che cosa
si legano moralmente? Non può essere che con l’amore. Ma
quale amore? I fenomeni vistosi che abbiamo davanti ci
inducono a vederci bene e chiaro. Dopo pochi anni il vinco9
lo lo fanno a pezzi. Con che cosa? Con l’amore di odio. E
l’odio da dove fuoriesce? Dall’amore egoisticale col quale si
identifica: unirsi con l’amore egoisticale è già divorzio
potenziale. Ha voglia la Chiesa di dire e ridire ai suoi figli: il
matrimonio cristiano è indissolubile, perché loro glielo
stracciano sotto il naso. Ieri era di fatto indissolubile perché
tale lo manteneva e la condizione sociale e la coscienza
morale. Ma oggi e l’una e l’altra sono saltate, e non c’è vincolo
che tenga. Vincolo sociale e morale non tengono.
Vincolo egoisticale non resiste. Donde il vincolo indissolubile?
Solamente dall’amore divino sacrificale. L’amore
sacrificale fa tutto accettare, anche l’odio coniugale. Nulla
può spezzare il vincolo. Così era all’inizio. Ma Satana ha
imposto il contrario. L’amore egoisticale mi fa in polvere il
matrimonio. Solo il sacrificale li fa saldi, tenaci e resistenti.